Monday, October 6, 2014

Trend Italiani.. in cucina e oltre

Una mia cara amica sta prendendo parte all'ennesimo programma 
di cucina in TV, apparecchio che ultimamente utilizzo molto poco.
Mi ha parlato tanto di questa partecipazione.. decido di guardarlo.

Di base, ammetto la mia limitatezza nel non riuscire a vedere Canova,
Leopardi, Van Gogh o Freddy Mercury in un piatto di maccheroni, 
quindi faccio effettivamente fatica a parlare di 'arte in cucina', 
come invece si fa all'interno di questo programma.

Eppure nelle Università italiane insegnano 'Scienza dell'alimentazione',
quindi mangiare è arte o scienza? 
E serve la laurea o un diploma per cucinare? E per mangiare? 

Se vogliamo il cibo può essere ridotto, oltre naturalmente
ad un bisogno fisiologico dell'uomo, a biochimica mista a neurodinamica, 
vista l'innegabile (fMRI alla mano) 'stimolazione emozionale' che avviene
a livello neuronale in seguito ad un piatto ben riuscito..

Quindi si tratta di questo? Miscelare i giusti ingredienti per soddisfare ed
emozionare? Quindi questa è arte? 

Non dovrebbe trattarsi di espressione estetica dell'interiorità dell'artista? 

Dov'è qui il pensiero dell'artista?

Ma soprattutto in programmi del genere non vedo artisti.. ma 'colonnelli' che
ricevono cori di 'Sì, Chef!', che impartiscono flessioni per una cottura 
sbagliata e si permettono di essere sempre sgradevoli e sprezzanti nei 
confronti di chi comunque ha cercato di cucinare un piatto come meglio
poteva, non capisco bene questa 'militarizzazione' della cucina.

Personalmente sono cresciuto con i piatti buonissimi di mia Nonna, la quale
mi diceva sempre.. 'Cucino con amore'. 
Verissimo, oggi riesco a capire cosa intendesse dire, preparare un buon piatto 
ai propri figli o ai propri nipoti tutti i giorni, cercando di portare il buonumore in 
casa, discutendo e confrontandosi a tavola, parlando del più e del meno, 
dialogando, crescendo.

Non c'è amore in queste trasmissioni o nel messaggio che vogliono trasmettere,
perché non c'è messaggio.

Non c'è arte, perché c'è una falsa ricerca della perfezione che è all'antitesi
dell'imperfetta arte.

Non c'è arte perché non c'è una vera cultura, nel senso di un 'pensiero' 
che porti 'lacrime e brividi'..

Forse parecchie di queste persone farebbero meglio a spegnere i fornelli, e tornare, 
oltre alle buone maniere e ad essere più umili, a leggere buoni libri, ad 'ascoltare' 
e ad apprezzare artisti 'veri', passati e presenti, che ci hanno fatto crescere e che
soprattutto continuano ad 'elevarci', al di fuori del tempo e dello spazio, 
come esseri umani 'pensanti', nel senso antropologico o se mi
permettete 'paleontologico' del termine.

Quindi che aspettate, spegnete la TV, aprite finalmente un 'buon' libro e.. 
'Buon Appetito', cari 'artisti'.